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Torino. Terrorismo: una targa per Crescenzio, morto all’Angelo Azzurro.

Una targa a Torino, in memoria di Roberto Crescenzio, lo studente lavoratore morto per le molotov che incendiarono il bar Angelo Azzurro il primo ottobre 1977. É stata scoperta a quarant’anni dal fatto che avvenne nella centralissima via Po, al numero 46, non distante dalle aule universitarie di Palazzo Nuovo. L’episodio dell’Angelo Azzurro fu l’epilogo di una manifestazione di protesta per l’uccisione a Roma, il 30 settembre di quell’anno, del militante di Lotta Continua Walter Rossi, per mano neofascista. A Torino nel mirino c’è la sede dell’Msi, in corso Francia 19, ma tra lanci di molotov e bulloni il corteo viene poi disperso. Una parte della sinistra extraparlamentare ripiega verso via Po, con volti coperti e molotov con cui viene colpito il bar-discoteca considerato il “covo dei fascisti”. Roberto Crescenzio, 22 anni, studente-lavoratore, resta tra le fiamme del locale e le ustioni lo portano alla morte due giorni dopo.

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