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Rousseau: le leggi grilline che continuano a far ridere l’Italia.

Continua la saga delle Lex Iscritti inventate dagli attivisti del M5S e pubblicate sul “sistema operativo” del Movimento 5 Stelle. Lo strumento è messo a disposizione del popolo a 5 Stelle per proporre fantasiosi disegni di legge che poi nessuno dei portavoce eletti in Parlamento prenderà seriamente in considerazione. Su Rousseau però gli attivisti del partito di Grillo continuano a sfornare proposte di legge a getto continuo perché, se è vero che uno vale uno (mica tanto vero però), allora anche le leggi possono essere fai da te e non è necessaria una particolare competenza. Se non fossero a 5 Stelle queste proposte di legge sarebbero delle bellissime battute per uno spettacolo di Grillo. I 5 stelle amano spesso ripetere di non essere né di destra né di sinistra, ma come definire la proposta di statalizzare il servizio di onoranze funebri se non come la collettivizzazione del caro estinto? Eppure è così: per combattere le mafie e il “business miliardario” dei soliti noti cosa c’è di meglio che togliere ai privati la “gestione dei defunti”. L’attivista si interroga su come sia possibile che lo Stato abbia ceduto alla libera impresa l’esercizio di questo business così lucroso.
“Ad oggi in Italia, la gestione dei defunti è in mano a singoli privati. Questo, se si riflette attentamente dovrebbe far pensare: ma perché? Perché un’attività così redditizia (dato che ahimè tutti ci passeremo prima o poi) è data ai privati? Milioni e milioni di euro che non entrano nelle casse dello stato. Dato che, nella maggior parte dei casi, c’è più o meno alle spalle una famiglia mafiosa o comunque una collusione volontaria o non con la criminalità organizzata (vedi inchieste a Catania o Palermo ad esempio, dove esponenti poco chiari elargivano mazzette a infermieri già alle porte dell’ospedale per fare riferimento alla ditta in questione nell’eventualità che il parente ricoverato fosse deceduto in ospedale). Ognuna delle ditte di onoranze funebri ha un proprio tariffario. Può fare il bello e il cattivo tempo. A mio avviso, se diventasse un lavoro statale, con dei concorsi pubblici per fare quel determinato lavoro, si avrebbe un servizio più limpido, senza ombre di chi gestisce la cosa, un tariffario unico e soprattutto un introito per lo stato considerevole” (proposta di Marco Bongiovanni, Catania).

fonte: www.nextquotidiano.it

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