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Via Margutta in lutto contro il degrado di Roma. Il gallerista Fabrizio Russo racconta la sua proposta shock.

Ero certo che sulle mie parole ci sarebbero stati tentativi di strumentalizzazione politica, ma io li respingo senza esitazioni. Non c’è destra, sinistra, centro, nessuna paternità politica: c’è solo lo sfogo di un cittadino che cerca di fare onestamente il suo lavoro, il suo dovere, pagando tante tasse, dando lavoro a tanti ragazzi, facendo cultura, mostre, pubblicazioni d’arte, e assiste al degrado della città dove la sua attività ha sede da ben oltre un secolo”. All’indomani della lettera aperta inviata al Corriere della Sera, con la quale invitava a listare a lutto le vetrine di Via Margutta – la storica strada dell’arte romana, dove ha sede anche la sua galleria – per protestare contro il degrado sociale, politico e culturale ormai raggiunto dalla città, il gallerista Fabrizio Russo commenta le reazioni al suo gesto. “Sono invece molto soddisfatto del riscontro che ho avuto presso amici e colleghi, che hanno capito la portata etica delle mie parole: so di adesioni alla mia provocazione che ci sono state ai Parioli, a Sant’Andrea delle Fratte, a Via Frattina, oltre che nella stessa Via Margutta”.

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