“Vedere quelle bare senza nome, vedere che quei corpi venivano sepolti con un numero, è inumano. Dobbiamo conceder loro dignità almeno nella morte“. Franco Corbelli, attivista calabrese leader del movimento Diritti Civili, si riferisce al naufragio avvenuto vicino alle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013 dove annegarono 360 migranti.
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