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La guerra a rate nata dalle ceneri dell’11 settembre.

Anche se prima le avvisaglie non mancarono, è certamente l’11 settembre del 2001 il primo giorno di quella che, con felice sintesi giornalistica, papa Francesco definisce la terza guerra del mondo a rate. Oggi si celebra il quindicesimo anniversario dell’assalto alle Torri Gemelle. Ma oggi, mentre leggete quest’articolo, forse il terrore celebrerà se stesso con un massacro, una strage, una bomba in qualche metropolitana. Non sappiamo. E tanto basta per renderci conto di come, fino a questo momento, la guerra contro il terrorismo sia in pieno svolgimento. E se l’Europa scoprì con il bombardamento di Guernica che la violenza bellica poteva coinvolgere anche i civili, dopo l’11 settembre noi viviamo con la consapevolezza che in questo conflitto non esiste un fronte nel senso tradizionale: due eserciti schierati l’uno contro l’altro. Ora il fronte siamo tutti noi, e la nostra vita è giustamente condizionata dalla paura. Ma se così è, dobbiamo concluderne che i nostri nemici hanno vinto una prima e drammatica battaglia. La profezia di Fukuyama non s’è avverata: la storia non è finita. La politica invece sopravvive, ma è molto malridotta.

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