Ci riferiamo ovviamente a Feniof ed alle esternazioni apparse nell’articolo pubblicato su Oltre Magazine e che avrebbe dovuto essere incentrato sulle valutazioni relative alla recente edizione di Tanexpo. Dopo un breve accenno all’impegno dei fratelli Leanza, Feniof sottolinea l’evidente assenza di qualche nome importante specificando che non spetta loro interrogarsi su di essa, come se venissero dalla luna e non dal funebre. Chissà cosa hanno fatto perché ciò non accadesse!
Dopo aver affermato che in occasione della manifestazione non era loro interesse raccogliere nuove iscrizioni, si compiacciono di avere registrato circa 55 adesioni di vecchi associati che, dopo aver vissuto esperienze negative, si sono riavvicinati alla federazione sposandone la politica e la mission a vantaggio delle Imprese funebri serie ed oneste. Come a dire che solo Feniof rappresenta una simile categoria di virtuosi. Certo, averne recuperate 55 su un totale di 1600 pubblicizzato nel lontano 1996 è stato un successone! Forse domandarsi il perché di tale decremento porterebbe a migliori atteggiamenti verso le imprese funebri, ma, come affermano loro, Feniof ha sempre avuto ragione. Sarà!
Nel secondo, e più corposo, passaggio dell’articolo si fa passare il Presidente EFI Gianni Gibellini come una persona che parla senza essersi preventivamente informato, addirittura provocando ilarità con le sue esternazioni. Feniof ricorda le tante proposte di legge presentate nel tempo, una delle quali ha “rischiato” di essere approvata. Vogliamo dirla tutta? Vogliamo spiegare perché non è passata? Apriamo il libro? No, meglio di no! Offendere EFI e il suo Presidente, sottolineandone la “non conoscenza” dei temi trattati, scredita la serietà e la preparazione di chi si impegna a favore dell’Associazione: tale acredine trae probabilmente origine dall’essere stati totalmente trascurati dai rappresentanti del Governo e del Parlamento che il giorno della inaugurazione di Tanexpo hanno sostato presso lo stand EFI confrontandosi con i suoi esponenti ed ignorando quelle che, secondo Feniof, sarebbero le associazioni più rappresentative. Basta con le chiacchiere!
Feniof valuta “fallimentare” il Disegno di Legge Vaccari ed i suoi contenuti sull’inquadramento dell’attività funebre, ma dimentica quanto da lei proposto in seno al Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana dove aveva avanzato soluzioni simili. E “infierisce” anche su Federcofit con cui ha dialogato per oltre due anni senza trovare però ipotesi condivise. Ma cosa dovremmo fare noi tutti? Accettare integralmente le “imposizioni” di Feniof sui contenuti della nuova legge partendo dal presupposto che “solo loro hanno sempre ragione”? Forse un po’ di umiltà non guasterebbe!
Jorio Ronca – Presidente Asnaf&AS