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Il regalo di De Rossi: l’oro di Berlino nella bara dell’amico.

In questa storia non c’è spazio per la ragione. Qui c’è romanticismo e un pizzico di follia, perché bisogna essere un po’ folli – o forse semplicemente innamorati della vita e dei sentimenti – nel donare per sempre la medaglia d’oro di Berlino 2006, posandola nel feretro di un amico: “Spazzolino”, storico magazziniere della Nazionale. Qui c’è il cuore di Daniele De Rossi, uno che veleggia controcorrente nella vita in fondo così ripetitiva di un campione. Uno che nel 2012 annunciò in tv, a bordo di un taxi, che avrebbe rinnovato con la Roma. Uno che ha scelto di svegliarsi tutte le mattine respirando il Lungotevere, piuttosto che una comoda zona residenziale vicino a Trigoria. Che decide di tatuarsi addosso quello che a Roma si (stra)dice di lui, come a voler prendere in giro chi in giro vorrebbe mandarlo. Uno che ieri mattina, finito l’allenamento a Trigoria, ha sbrigato una faccenda che sentiva sua da qualche ora.

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