È stata definita “eccezionale” la scoperta fatta nel centro storico di Trento dove continuano a raffiorare importanti testimonianze del suo passato.
La storia più antica della città si arricchisce ora di nuove conoscenze grazie alle recenti scoperte archeologiche effettuate in via Esterle dove, in occasione dello scavo per la realizzazione di un garage sotterraneo, gli archeologi hanno riportato alla luce ulteriori resti di età romana.
Si tratta della zona al di fuori della cinta urbica di Tridentum, poco distante dall’antica via che da Verona raggiungeva la città attraverso la monumentale Porta Veronensis, i cui resti sono tuttora visibili sotto la Torre Civica in piazza Duomo.
La zona in antichità era ad alta vulnerabilità in quanto ripetutamente soggetta alle esondazioni del torrente Fersina, un corso d’acqua caratterizzato da una forte energia che ha spesso prodotto l’asportazione totale degli antichi livelli di frequentazione, sostituiti nei secoli da depositi di ghiaie sterili.
All’inizio di febbraio, lo scavo per la costruzione di un garage pertinenziale ha intercettato i primi resti romani. I ritrovamenti si trovano ad una profondità insolita per la città romana, oltre 7 metri sotto il piano di calpestio, quando solitamente la città romana è da 2 a 4 metri di profondità sotto il suolo odierno.