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Prato. Nei cimiteri non c’è posto per custodire le ceneri.

Ne hanno bisogno soprattutto i cimiteri di Mezzana e Grignano. Ma il copione si ripete anche a San Giusto. Qui tra un po’ di tempo potrebbe diventare un problema pregare davanti ai propri cari: in cinque cimiteri della città scarseggiano gli spazi per ossari e urne cinerarie. Ne servirebbero almeno una quarantina in più per ognuno di questi cinque camposanti. La tumulazione di resti o ceneri in ossarino o cinerario rischia di diventare un bel problema in una città che conta una media di mille defunti all’anno, per il 30-40% dei quali avviene la cremazione piuttosto che la sepoltura sotto terra.
“Il dato delle cremazioni – sottolinea Luca Roti, presidente della commissione consiliare 3 che ieri ha fatto il punto sui servizi cimiteriali – è superiore a quello nazionale. Visto che non si possono pianificare nuovi interventi di ampliamento cimiteriale per via della distanza dalle abitazioni, diventa più che mai importante programmare dei lavori di risistemazione per aumentare il posto a ossarini e urne cinerarie”. L’allarme, appunto, riguarda soprattutto i cimiteri di Mezzana e Grignano. Il rischio è quello che le urne cinerarie vengano “parcheggiate” in deposito, in attesa di uno spazio più consono al culto del caro estinto.
Se è vero che sempre più pratesi scelgono la cremazione, spesso per la custodia delle ceneri si sceglie il recinto cimiteriale. Ma la carenza di loculi ossario e cenere non dipende solo dal l’aumento delle cremazioni. Il regolamento di polizia mortuaria prevede che dopo 15 anni avvenga l’esumazione delle salme: alle famiglie viene concessa la possibilità che i resti dei loro cari finiscano negli ossarini. “Ma i terreni sono al limite, non riescono più ad assorbire la decomposizione dei corpi”, spiega Roti.

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