É nella città che ospita i suoi celebri affreschi, a Roma, che si spegne Annibale Carracci. Prosecutore ideale del Rinascimento italiano di Raffaello e Michelangelo, caratterizza la sua arte nella paziente ricerca dell’effetto naturale, nella fusione della regola fiorentina del disegno e della linea, con il sapiente uso del colore suggerito dalla scuola veneziana, dando vita ad uno stile unico ed eclettico, rispetto al genere manieristico in voga all’epoca. Una eccentricità svelata anche nella scelta delle tematiche paesaggistiche, di scene “ basse”, tratte dalla quotidianità , di ritratti e autoritratti. Tra i quadri più celebri: “Venere, satiro e due amorini” e “La testa di Niobe”.
