I continui guasti che da sin dalla sua realizzazione interessano il tempio crematorio di Palermo destano più di un interrogativo. Non vi è mese che passi senza un guasto con relativa sosta e conseguente intervento di manutenzione. Una lunga catena di inefficienze che già cinque anni fa aveva spinto un consigliere comunale a interrogare il Sindaco chiedendogli “di accertare da quanto tempo è stato installato il forno crematorio, quale sia stato, fino ad oggi, il periodo di tempo complessivo nel quale l’impianto è risultato funzionante rispetto al periodo di mancato funzionamento”. Ha chiesto, inoltre, di conoscere se è stato incaricato per la conduzione dell’impianto personale fornito dell’apposita patente e, infine, quale sia stato il costo degli interventi della ditta Ciroldi negli ultimi 10 anni. Cinque anni con risposte parziali, l’autorizzazione di un secondo tempio che non ha mai visto la luce e il perpetuarsi inesorabile di blocco dell’impianto, disagi per i parenti dei defunti e la sosta forzata delle salme in deposito oltre i tempi della dignità e del rispetto per chi non c’è più. L’amministrazione sembra accettare con rassegnazione uno stato di cose che dovrebbe creare allarme e immediate risposte. L’interrogazione di cinque anni potrebbe essere riproposta oggi quasi con le stesse parole.