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Una giornata formativa sulla ritualità in emergenza.

Fra gli aspetti più drammatici dell’emergenza Codiv-19 si sono ampiamente evidenziate l’impossibilità di assistere i propri cari durante la malattia e l’inattuabilità, viste le norme stringenti di isolamento per prevenire il contagio, di poter dire addio nelle forme consuete, desiderate. È come se fosse un lutto nel lutto.
La perdita di una persona cara in questo particolare momento storico determina condizioni ineludibili, quali la privazione dell’affetto, lo smarrimento nel dolore e il senso di solitudine, che necessitano di tempo per rimarginarsi come fossero una ferita. La guarigione richiede un tempo soggettivamente variabile ed a volte molto diverso rispetto al periodo precedente la perdita, ma comunque faticoso, in cui è necessario attivare un vero e proprio impegno lavorativo per riuscire a riprendersi la propria vita e per tornare ad esistere.
Ci sono molti modi per esprimersi e per onorare in modo concreto la memoria di chi è venuto a mancare in questi giorni: questo necessita di un aggiornamento sulle competenze culturali, intime e operative per consentire all’Operatore Funerario e al Cerimoniere un nuovo approccio con il nucleo familiare in lutto e la scelta rituale più appropriata, personale e in sintonia con le esigenze espresse dai dolenti.
La Scuola Superiore di Formazione per la Funeraria propone quindi un nuovo format, coordinato dal Direttore Carmelo Pezzino e dalla tanatologa Maria Angela Gelati, che sarà attivato non appena verranno a cessare le restrizioni alla realizzazione di incontri professionali.
Obiettivi del Corso sono quelli di affinare le tecniche di approccio ai dolenti, di acquisire un aggiornamento teorico e pratico sulla cultura relativa all’emergenza, alla psicologia, alla ritualità e ai suoi linguaggi, per accrescere le competenze volte alla corretta organizzazione di un commiato anche a distanza.

scarica qui la presentazione del Corso “Riti e Rituali in Emergenza”

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