Ad attenderlo, per l’ultimo viaggio al cimitero, c’era il trattore e non il carro funebre. Lo hanno voluto familiari e amici per ricordare Cino Giannini, classe 1938, una vita trascorsa nei campi fino a quando le forze e la malattia glielo hanno consentito. “Anche negli ultimi anni – racconta la moglie Nazzarena – quando sentiva il rumore di un trattore si animava“. Venerdì la bara è stata caricata sul pianale del rimorchio attaccato al trattore. Al suo fianco un vecchio cingolato, simile a quello con il quale Giannini aveva cominciato tanti anni fa a coltivare la sua terra, nel podere a Mulazzano.