“All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro”? Chiedeva Ugo Foscolo. Ma, all’ombra dei rifiuti come sarà il sonno della morte? È quanto si chiede, probabilmente, il visitatore del cimitero di Trani, non appena si trova nel campo delle inumazioni, in particolare nella zona delle piccole sepolture sistemate lungo la parete est. Sepolture di bimbi venuti al mondo morti e confinati nell’ala meno appetibile del cimitero. Solo che da tempo quelle piccole croci e lapidi sono quasi sparite. Coperte da erbacce, adesso sono nascoste anche da rifiuti. Resti di casse e altri scarti non decifrabili. Inutile la solerzia di chi ripulisce dalle erbacce la tomba del proprio piccolo. Stessa storia per alcune sepolture di persone adulte, nell’ala ovest, dove con la bella stagione l’erba alta ha coperto tutto. Sembra di trovarsi in un prato, solo che di tanto in tanto vedi spuntare qualche lapide. I lavori di manutenzione sono, per massima parte, affidati ai parenti. In assenza di questi, le tombe sono destinate all’oblio.