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In un cimitero polacco diciotto dispersi bellunesi.

Giuseppe, 35 anni de La Valle Agordina. Luigi, 19 anni di Sedico. L’elenco arriva fino ad Antonio, 20 anni di Feltre. In tutto sono 18 i soldati bellunesi più o meno giovani morti sul finire della Prima Guerra Mondiale in Polonia e dati per dispersi perché mai tornati a casa. A trovarli, assieme ad altre centinaia di giovanissimi combattenti deceduti sul campo o in prigionia, è stato Mario Turis, un uomo di Sassari che, trovandosi a Breslavia a far visita ai parenti della moglie, ha scoperto il cimitero di caduti italiani. Ha incrociato i dati ed è riuscito a rintracciare (grazie soprattutto a Facebook) una sessantina di famiglie, quasi tutte ignare della fine dei loro lontani (ma non troppo) parenti.

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