“Quando si vuole si può. Perché si può dire no alla droga, no alla prostituzione e no alle tante cose che ci fanno stare male. Vogliamo che la nostra storia cambi, che cambi la nostra vita e che i nostri figli possano uscire di casa e tornare sani e salvi. Chiediamo che non si uccida, non si aggredisca e non si maltratti. Quale madre non soffre se suo figlio ruba o si droga?“. Sono le parole di denuncia di padre Juan Heraldo Viroche, trovato morto il 5 ottobre nella sua abitazione a Tucuman, a 70 chilometri da Buenos Aires. Da mesi il sacerdote argentino aveva ricevuto minacce da parte delle mafie della droga dopo aver alzato la voce contro il narcotraffico: “Era conosciuto perché spendeva la vita contro il traffico di droga“: così la nota della Commissione Episcopale. Secondo un primo rapporto delle autorità sembrerebbe suicidio, ma sia i vescovi che la comunità chiedono ulteriori accertamenti. La stampa argentina ha ricordato le espressioni del Papa che ha affermato che “l’Argentina rischia la messicanizzazione“.
fonte: www.repubblica.it