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Caos al funerale, bara bloccata nell’ascensore.

Tre uomini e una bara bloccati in ascensore. Un ascensore che ha fatto i capricci proprio mentre si stava avvicinando il momento della tumulazione. È successo ieri mattina, intorno a mezzogiorno, al camposanto della Rocca, dopo che le esequie funebri della signora erano state celebrate da don Gildas, parroco di Bagnolo, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Montemurlo. Uno spiacevole incidente non solo per chi è rimasto intrappolato nell’ascensore – il custode del cimitero e i due addetti delle onoranze funebri della Croce d’Oro – ma anche per chi aspettava fuori, ossia i familiari e il sacerdote. Ma alla fine nessuna polemica è stata sollevata dalla famiglia per il disguido, risolto solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Montemurlo. L’ascensore avrebbe dovuto far arrivare la bara dal parcheggio al piano in cui si trovano i nuovi loculi all’interno del cimitero della Rocca.
Sacerdote e parenti, che erano rimasti fuori, si sono resi conto che qualcosa non stava andando per il verso giusto quando hanno visto che l’ascensore tardava ad arrivare, e così hanno provato a bussare alle porte. Così hanno capito che l’elevatore si era bloccato a metà del tragitto. Parlando con il custode intrappolato nell’ascensore, i presenti si sono precipitati nel suo ufficio per recuperare la chiave e provare a far ripartire l’ascensore. Ma tutti i tentativi, purtroppo, sono andati a vuoto.
Allo stesso tempo è stato dato l’allarme ai vigili del fuoco, mentre si cercava di rendere meno pesante l’attesa del soccorso, provando ad aprire la porta dell’ascensore per far entrare aria e portare almeno un po’ di sollievo ai tre rimasti in trappola in quello spazio angusto. I tre uomini sono stati messi in salvo dopo circa mezzora e recuperati grazie ai vigili del fuoco. Purtroppo non è stato possibile portare subito fuori anche la bara perché l’ascensore, bloccato fra un piano e all’altro, rendeva impossibile il recupero del feretro.
Uno spiacevole inconveniente in un momento di dolore per la scomparsa di una persona cara, che ha reso ancora più amaro l’ultimo saluto. A quel punto il sacerdote, don Gildas, non ha potuto fare altro che benedire il loculo vuoto, che da lì a poco avrebbe ospitato la salma, per poi fare ritorno in parrocchia per adempiere agli altri obblighi della giornata. Certo è che quell’ascensore adesso dovrà essere adeguatamente controllato, perché non viene usato solamente per il trasporto delle salme, ma anche dei cittadini – soprattutto anziani – che hanno difficoltà ad affrontare le scale.

fonte: lanazione.it

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