Non c’è pace per i morti del cimitero di Sant’Anna, a Chieti, e neppure per i vivi, costretti a fare i conti con la burocrazia. Ma non c’è pace neppure per le casse comunali, gravate da esborsi che si potevano evitare. La premessa è che il cimitero comunale è saturo e che il Comune cerca di recuperare i loculi revocando (laddove la morosità dei familiari del defunto è accertata) l’originaria concessione e dunque estumulando la salma e inumandola in un campo comune. In questo meccanismo sono finite le spoglie di un uomo morto 25 anni fa, estumulato e inumato nel campo comune a dicembre di due anni fa. Ma, e qui entra in gioco la burocrazia, i suoi figli dimostrano al competente ufficio Servizi Cimiteriali che i diritti di tumulazione sono stati regolarmente corrisposti.