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“Lutto libero”: il primo sorriso dopo la morte.

Ci sono tanti modi per raccontare la morte, che si tratti della perdita di una persona cara o della fine di un amore. In “Lutto Libero” ventitré autori esorcizzano il proprio lutto più grande in una raccolta di racconti piena di vitalità. Tutti insieme per un grande obiettivo: aiutare Fondazione Ant, realtà non profit che porta assistenza specialistica gratuita e domiciliare ai malati di tumore e alle loro famiglie, con il ricavato del libro. L’idea è di Cristiano Carriero, autore e storyteller, che dopo aver perso per un cancro mamma Anna, alla quale è dedicata la raccolta, ha deciso che bisognava fare qualcosa per aiutare non solo Fondazione Ant, ma anche tutte le persone che devono superare un lutto. “Quello che ho scoperto dopo una perdita così grave è che il miglior modo per superare la morte è la vita. Ci sono giorni difficili, in cui sembra impossibile poter tornare a sorridere. Ma è il primo sorriso il momento chiave. È come se in quel momento ti domandassi se davvero è possibile poter tornare a ridere di gusto, ad emozionarsi per le cose terrene, a fare l’amore. E quando scopri che sì, è possibile, quello è il momento in cui stai rispondendo alla morte con la vita. Ho chiesto di raccontare questi momenti agli autori di Lutto Libero. E tutti l’hanno fatto meravigliosamente. Dovevamo essere in dieci, ma ho trovato talmente tanta disponibilità che ad un certo punto, non so come, siamo diventati ventitré”. In copertina un teschio da cui nascono dei fiori. L’immagine viene dalla simbologia messicana: dalla morte può rinascere la vita. Ed è un disegno molto simile a quello che Cristiano si è tatuato sul braccio per ricordarsi le difficoltà, ma anche la rinascita. La parola d’ordine non è “morte”, ma attaccamento alla vita. Un attaccamento terreno, catartico, certamente liberatorio. Per chi l’ha scritto, ma soprattutto per chi lo leggerà.

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