Al massimo un anno (o forse anche meno). È questa, in linea di massima, la fascia temporale al termine della quale il cimitero di Leca d’Albenga non potrà più ospitare salme all’interno dei loculi. L’area cimiteriale, nonostante l’estensione realizzata a cavallo tra il 1999 e il 2000 (dove sono stati allestiti circa 2.100 nuovi loculi), ad oggi risulta oltremodo “a tappo” e, nel giro di appena un anno, non ci saranno più posti disponibili all’interno dei loculi. I loculi rimanenti (che hanno un costo di poco più di 2mila euro l’uno), infatti, sono appena una settantina e sono tutti concentrati proprio all’interno della porzione di più recente costruzione del cimitero e solo in quinta fila (la più alta e anche la più “scomoda” da raggiungere, soprattutto per le persone anziane). Albenga conta all’incirca 25mila abitanti e i funerali annui variano tra i 260 e i 300. Tenendo conto di coloro che vengono sepolti “a terra” e di coloro che optano per la cremazione (sempre più in voga negli ultimi anni), la settantina di loculi rimanenti dovrebbero bastare per tamponare quella che è divenuta a tutti gli effetti un’emergenza almeno fino a marzo-aprile 2019.