A Pompei continuano a riemergere elementi importanti che ne descrivono la sua grande storia. Nei recentissimi scavi , nei pressi di Porta Stabia uno degli accessi all’antica città, è stata di recente scoperta una tomba monumentale in marmo con la più lunga epigrafe funeraria finora ritrovata. La tomba appartiene ad un influente personaggio pompeiano e la grande scritta su di essa è addirittura lunga 4 metri e disposta su 7 righe, e ne racconta le imprese e la storia. Non c’è il nome del defunto, ma sono descritte in maniera dettagliata le tappe fondamentali della sua vita come l’acquisizione della toga virile, le nozze.
C’è poi una descrizione molto dettagliata delle attività che furono svolte in tali occasioni come banchetti pubblici, donazioni, giochi con gladiatori e combattimenti con belve feroci. Un vero e proprio elogio del defunto, cosa che a Pompei non era usuale. Visto il tipo di monumento e il contenuto dell’epigrafe si pensa che questa tomba possa essere completato dal grande bassorilievo marmoreo con scene di processione, combattimenti gladiatori e venationes, che è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e di cui finora non se ne era individuato il contesto di provenienza.
Purtroppo sulla enorme tomba manca l’iscrizione e non si sa a chi possa appartenere. Qualche ipotesi la colloca però come quella di Alleius Nigidius Maius, uno dei personaggi più in vista a Pompei dell’età neroniana-flavia. Nigidius risulta che fu acclamato più volte a Pompei proprio il più noto tra gli impresari di spettacoli di gladiatori in città.
fonte: www.napolidavivere.it