I giapponesi fanno la fila. E così i tedeschi, gli austriaci, gli svizzeri. Popoli diversi per latitudine, cultura e religione, accomunati dalla pratica di cremare i defunti. Quando gli si propone di fare un passo più in là, e di portare alle estreme conseguenze il processo di cremazione, trasformando le ceneri del caro estinto in un diamante – cosa che da una decina di anni è possibile in uno stabilimento in Svizzera – non si tirano indietro scandalizzati. Diversamente va in Italia, dove la “diamantizzazione” delle ceneri umane è possibile dal 2009. Se nel mondo si procede al ritmo di 800-900 diamanti umani all’anno, in Italia a malapena c’è una decina di casi. E la società Algordanza non nasconde la delusione. “Siamo lontani dalle attese“, riconosce l’amministratore delegato della consociata italiana, Walter Mendizza.
Ceneri trasformate in diamanti: la Svizzera scopre il nuovo business.
21 Settembre 2016, 07:53
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