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Il fallimento cinese delle città fantasma.

Se, parlando di città fantasma, ci vengono in mente gli speroni di Clint Eastwood e la polvere del far west, allora il nostro tempo si è fermato al ventesimo secolo. Il primato delle ghost cities, oggi, è tutto firmato Made-in-China. Con un piano governativo cominciato agli albori del ventunesimo secolo, infatti, il gigante dell’imitazione ha fatto sorgere innumerevoli città rimaste però deserte. A pochi chilometri da Shanghai, a Thianducheng, per esempio, è nata nel 2009 una finta Parigi che, pianificata con tanto di giardini pubblici e edifici in stile, ospita anche una Torre Eiffel in miniatura, alta un terzo di quella originale. Progettata per accogliere 100.000 abitanti, è occupata solamente da 2.000 persone.

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