Furono accatastate in deposito due anni fa e per oltre un anno gli uffici comunali ci hanno “dormito” su, anche se il Commissario prefettizio li aveva sollecitati a smaltirle al più presto per evitare un’epidemia. Se non fosse che ad agosto 2017 il sindaco Michel Barbet volle “accollare” al nuovo gestore del cimitero il compito e i relativi costi di cremare 195 salme presenti nel deposito del camposanto di Montecelio. Fatto sta che i defunti sono ancora là dentro, ma ancora per poco. Giovedì 27 settembre il Consiglio di Stato ha annullato l’ordinanza 292 del 17 agosto 2017 con la quale Barbet impose lo smaltimento al Consorzio Comor e alla Socim srl, gestori del camposanto dal 2 marzo 2017 e per i prossimi 25 anni. L’atto illegittimo del sindaco si basò su una relazione dell’allora dirigente all’Urbanistica, incurante che l’operazione di estumulazione dei resti mummificati fosse stata effettuata dal Comune prima ancora della consegna del cimitero. Si tratta di un’operazione da circa 400 mila euro, soldi pubblici che l’amministrazione Barbet deve reperire senza indugio, come ha sollecitato il Consiglio di Stato evidenziando una situazione di pericolo per l’igiene e la salute pubblica.