Nessuno sgomita per passare prima, almeno per varcare quel cancello, ma il cimitero non potrà durare in eterno; questo ormai i catanesi lo sanno, anche perché della questione si discute da anni, mentre la “vita residua” dell’enorme area di via Acquicella è sempre più ridotta, così come i suoi spazi. Ma non basta: il camposanto è ormai cronicamente inadeguato rispetto a nuove esigenze e alla possibilità di scelta della cremazione (su cui non tutti saranno d’accordo, ma che andrebbe comunque garantita a chi ha maturato questa decisione, e si tratta di un numero sempre crescente di persone) e questo rappresenta un problema e un limite per una grande città e una struttura che va considerata anch’essa, nella pianificazione di spazi e di servizi, su scala metropolitana. Poi c’è la questione della manutenzione complessiva dell’area che davvero non è semplice, ma che va comunque adeguata a standard migliori, e quella della sicurezza, perché è risaputo che tra i vialetti del cimitero di via Acquicella non ci si può sentire del tutto tranquilli, così come è nota la difficoltà di tenere sotto controllo un’area di enorme estensione da parte dei pochissimi vigili urbani disponibili; e questo impone di rafforzare e di mettere a regime un sistema di videosorveglianza molto più capillare ed efficace.