Otto tombe profanate e distrutte, segni satanici disseminati qua e là, un procedente analogo in una località a pochi chilometri di distanza: c’è un lugubre scenario dietro la decisione della magistratura di Biella di mettere sotto sequestro il cimitero monumentale annesso al santuario di Oropa, popolarissima meta di pellegrinaggio e ritenuto anche patrimonio Unesco. All’ennesimo episodio la procuratrice di Biella Teresa Angela Camelio ha fatto scattare i sigilli all’area: l’obiettivo è rintracciare prove che consentano di risalire ai responsabili dello scempio.