Cosa ci fa “La monaca di Monza” di Mario Mazzucchelli sulla tomba di una donna di chiesa? E, anche se il collegamento è già più intuitivo, perché, sul sepolcro del “fu valoroso” ammiraglio Giovan Battista Magnaghi, ci sono i “Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome? Ma, soprattutto, come mai ci sono classici della letteratura sparsi in un cimitero? Come nella fiaba di “Pollicino”, al posto della mollica di pane, sono stati disseminati per il cimitero Monumentale di Staglieno libri di tutti i tipi: dai gialli Mondadori, a capolavori come “Il rosso e il nero” di Stendhal e “L’uomo che ride” di Victor Hugo; e ancora: dal miglior Andrea Camilleri alle commedie di Molière. L’idea è nata dall’associazione “Per Staglieno”, la onlus che dal 1998 si occupa della tutela e della valorizzazione del cimitero, per farsi conoscere utilizzando la cultura. All’interno di ogni volume sono stati inseriti un volantino e una fascetta con il nome del gruppo.