L’Inferno di Dante al cimitero Monumentale. Un attore bolognese, Alessandro Tampieri, ieri pomeriggio ha recitato tre canti della Divina Commedia tra le tombe dei defunti. Il canto di Paolo e Francesca, di Ulisse e del conte Ugolino. Intanto, alla stessa ora, all’altro capo della città, davanti alla croce del cimitero Parco, l’arcivescovo stava pronunciando l’omelia nella messa dei Santi. “Sì, il cimitero è oggi uno dei pochi spazi di silenzio che – osserva monsignor Cesare Nosiglia -, oltre che suscitare nell’animo il ricordo dei propri cari, permette una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla propria esistenza e il proprio futuro. Cerchiamo di mantenere e salvaguardare questo spazio in un mondo dove il chiasso e il rumore ci impedisce di gustare e ascoltare di più il nostro cuore e ci spinge a riempire sempre e comunque la nostra vita di parole, suoni, dialoghi e ascolto degli altri più che di sé stessi”.