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Riapre il cimitero di Aleppo. Cinque anni senza poter portare un fiore.

Abbandono, erba alta e tombe devastate da incuria e bombe. In cinque anni nessuno ha potuto far visitare al cimitero di Aleppo. Per la prima volta, dalla fine della guerra, sono i frati francescani a varcare i cancelli. “Nel corso di questi cinque anni le famiglie non hanno potuto visitare i propri defunti, pregare, accendere una candela o portare fiori“. Padre Ibrahim Alsabagh, parroco della chiesa latina di San Francesco di Aleppo, commenta ciò che vede: “alcune tombe sono state danneggiate dai missili, altre dalla pioggia e dall’incuria“. Considerando che il cimitero è rimasto chiuso, “non sembrano esserci segni di profanazione. È necessario però fare lavori di sistemazione e riparazione, dalla cinta muraria alla cappella, fino alla risistemazione delle tombe distrutte, prima che il cimitero sia nuovamente agibile ai parenti dei defunti“. Ma la sfida più grande è quella di seppellire i morti, “i nostri morti” precisa il sacerdote. Il governo aveva temporaneamente dato un terreno di sepoltura per tutti i riti cristiani. “Ora è il momento di trasferire centinaia di corpi al cimitero, si tratta di un’opera di misericordia. Abbiamo detto a tutti i fedeli che sarà la nostra parrocchia a coprire le spese senza lasciare che le famiglie povere paghino“.

fonte: www.rainews.it

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