In Senato si discute su una possibile svolta animal-friendly: i parlamentari potrebbero presto avere la possibilità di portare i propri cani e gatti a Palazzo Madama. Questa innovazione, ancora in fase di perfezionamento, rappresenta un importante riconoscimento per l’affetto che molti politici nutrono verso i loro amici a quattro zampe. La questione è ora nelle mani dei questori, tra cui Gaetano Nastri, Antonio De Poli e Ignazio Meloni, che si riuniranno per definire un regolamento in grado di soddisfare tutti.
Non è certo una novità che molti parlamentari siano accompagnati quotidianamente da cani e gatti, e questa possibilità sancirebbe un legame profondo e simbolico tra politica e affetti. Per Luigi Molon, storico fondatore del cimitero per animali Casa Rosa, nel quartiere Portuense di Roma, questa tendenza è solo una naturale conseguenza di un sentimento diffuso e sincero. Molon racconta di aver visto un vero boom di clienti politici che, con emozione, tornano a far visita ai loro amici defunti sepolti nel suo cimitero. “Negli ultimi dieci anni, sempre più politici hanno scelto Casa Rosa per dare un luogo di riposo ai propri animali,” racconta Molon. “Alcuni vengono almeno una volta al mese, spesso tra le lacrime.”
La struttura di Casa Rosa, unico cimitero per animali in Italia autorizzato ufficialmente alla sepoltura, accoglie un migliaio di spoglie di animali domestici, dove i proprietari possono lasciare una lapide con il nome del loro amico a quattro zampe. Per molte famiglie e, a quanto pare, anche per i politici, questo luogo rappresenta un rifugio di ricordi e affetto.
Casa Rosa è molto più di un semplice cimitero per animali; è anche un pezzo di storia italiana, legato a personaggi illustri. La prima sepoltura risale addirittura agli anni ‘20, con la tomba di una gallina appartenuta a Benito Mussolini, che il padre di Luigi, Antonio Molon, veterinario personale del Duce, tumulò nel 1923 per volere della famiglia. Da allora, anche altri esponenti della politica e della nobiltà italiana hanno scelto Casa Rosa come luogo di riposo per i loro animali. Tra le celebrità animali riposano i cani della famiglia Savoia, i gatti del presidente Giovanni Leone e persino il barboncino gigante Trick, amato compagno di Sandro Pertini.
Molon, che a 76 anni continua a gestire la struttura con passione, tiene a mantenere la privacy dei suoi clienti politici, ma concede qualche aneddoto sui numeri. “C’è chi ha sepolto qui fino a 22 animali,” racconta, descrivendo un affetto che va ben oltre la vita e che molti proprietari continuano a coltivare con regolari visite.
Non solo cani e gatti: negli anni Casa Rosa ha accolto animali di ogni specie, alcuni davvero inaspettati. “Un cliente mi ha portato un leone, un altro una tigre, anche se era cucciola,” racconta Molon con stupore. Nonostante l’eterogeneità degli ospiti, è improbabile che leoni e tigri facciano presto il loro ingresso nei palazzi del Senato, ma la passione e il rispetto verso ogni creatura sono valori che Molon osserva ogni giorno, indipendentemente dalla specie.
La possibile introduzione di un regolamento per cani e gatti in Senato è un segnale del crescente riconoscimento che gli animali domestici hanno guadagnato nella vita quotidiana e persino nelle istituzioni. È un riflesso di come la politica, come qualsiasi altro ambito, stia abbracciando una maggiore apertura verso il legame tra persone e animali. L’idea di vedere politici e collaboratori accompagnati dai loro fedeli amici a quattro zampe a Palazzo Madama è solo un ulteriore passo verso un mondo in cui anche gli animali possono avere un posto d’onore accanto agli esseri umani.