Il Guinness dei primati ha riservato una sorpresa amara a Bobi, il “rafeiro alentejano” che, per alcuni mesi, si è vantato del titolo di cane più longevo del mondo con i suoi 31 anni, conclusi serenamente lo scorso ottobre. Tuttavia, a distanza di mesi dalla sua dipartita, è giunta la delusione: il titolo è stato revocato, lasciando il povero Bobi fuori dal prestigioso libro dei record.
Il problema centrale è la mancanza di prove concrete sulla sua data di nascita. Sebbene il padrone, Leonel Costa, avesse attestato che Bobi fosse nato l’11 maggio 1992, una data certificata dai veterinari portoghesi, alcuni dubbi hanno suscitato l’interesse degli esperti. Il Royal College of Veterinary Surgeons britannico, in particolare, ha manifestato scetticismo sulla longevità straordinaria del quadrupede. Bobi, infatti, apparteneva alla razza Rafeiro do Alentejo, con un’aspettativa di vita media compresa tra 10 e 14 anni.
Il Guinness Book of Records ha avviato un’indagine e solo ora, quasi quattro mesi dopo la morte di Bobi, il direttore, Mark Kinley, ha annunciato l’annullamento del titolo, poiché non sono emerse prove sufficienti sulla data di nascita del cane. McKinley ha spiegato: “Richiediamo naturalmente prove per tutti i titoli Guinness World Records che monitoriamo, spesso almeno due dichiarazioni di testimoni ed esperti nel campo”. L’assenza di dati del microchip di Bobi ha reso impossibile fornire prove conclusive sulla sua data di nascita, portando all’annullamento definitivo del record.