Il feretro del defunto si ritrova accidentalmente nel loculo errato, risultando seppellito due volte in un breve arco di tempo, in un incredibile episodio verificatosi ad Arcore, Monza. La vicenda riguarda Antonio Ros, un imprenditore di 89 anni e storico sostenitore della squadra di basket locale.
Dopo una cerimonia funebre, la sepoltura di Ros ha preso una svolta inaspettata. Il giorno successivo, i figli ricevono una telefonata da un funzionario comunale che comunica la necessità di “spostare” la salma del defunto perché un altro feretro sarebbe arrivato per essere sepolto nello stesso loculo precedentemente occupato da Ros.
I figli hanno raccontato la dolorosa esperienza al portale locale Prima Monza, spiegando che dopo la morte del padre avevano richiesto due loculi all’ufficio tecnico comunale: uno per il padre e l’altro per la madre, quando sarebbe venuto il momento. Avevano ottenuto l’assegnazione di due loculi sovrapposti nella parte nuova del cimitero, completando tutte le procedure e pagando la concessione. Tuttavia, il giorno successivo al funerale, sono stati informati della necessità del disseppellimento perché un’altra persona doveva essere sepolta nel medesimo loculo.
I figli, Claudio e Bruno, si sono recati immediatamente in cimitero per assistere al processo di disseppellimento e al successivo riesumare e seppellire il padre nel loculo accanto a quello originariamente destinato.
Claudio ha commentato: “Quello che è accaduto è davvero incredibile. Non è affatto accettabile dover assistere due volte alla sepoltura di una persona cara. Questo episodio ha aggiunto ulteriore dolore alla già difficile perdita del nostro padre.”
Il sindaco Maurizio Bono si è scusato ripetutamente con la famiglia Ros, assumendosi la responsabilità di risolvere l’errore. Ha dichiarato che l’errore non è da imputare agli impiegati comunali, ma piuttosto alla ditta appaltatrice del servizio di tumulazione. Il sindaco sta intraprendendo azioni per inviare una lettera di richiamo alla società responsabile della gestione del cimitero, definendo l’errore come “inaccettabile”.