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Tunisia. Un cimitero-giardino per i dannati del mare.

Appena inaugurato e già mezzo pieno, un cimitero-giardino accoglie nel Sud della Tunisia le spoglie di migranti senza nome morti durante la traversata per l’Europa, per restituire loro dignità e un giorno, forse, anche un’identità. “I migranti sepolti, dannati del mare, hanno affrontato il Sahara, i criminali, i terroristi. Ho voluto farli andare in paradiso dopo l’inferno della traversata”, ha spiegato l’artista algerino Rachid Koraichi, ideatore, realizzatore e finanziatore di questo “Giardino d’Africa”.
A questo scopo alla fine del 2018 Koraichi ha acquistato a Zarzis, vicino al confine libico, il terreno circondato da ulivi inaugurato dalla direttrice dell’Unesco Audrey Azoulay. “Donna, vestito nero, spiaggia Hachani”, “Uomo, maglia nera, spiaggia Hotel 4 stagioni”: sono oltre 200 le tombe bianche numerate già allineate, circondate da cinque ulivi, a simboleggiare i pilastri dell’Islam, e da dodici viti, quanti sono gli apostoli cristiani. Gelsomini, belladonna e altri arbusti profumano questo sito dove a volte i corpi arrivano in stato di decomposizione, dopo essere stati ripescati o portati a riva, nel Sud della Tunisia, dalle correnti marine.

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