Sepolture a rilento, salme che restano per lungo tempo nei depositi in attesa di un loculo disponibile o dell’autorizzazione alla cremazione, pratiche bloccate alle quali nessuno risponde, nemmeno per confermarne la ricezione. È ancora caos nei cimiteri di Roma.
Le famiglie dei defunti aspettano, gli operatori delle agenzie funebri denunciano un sistema al collasso. “Ama si nasconde dietro l’emergenza Covid. Ma noi non possiamo portare avanti un servizio in questo modo: è mesi che brancoliamo nel buio, abbiamo bisogno di risposte”. La chiusura al pubblico e il passaggio alla modalità telematica degli uffici dove vengono istruite tutte le pratiche cimiteriali non aiuta. Non solo uffici ingolfati. Anche le sepolture vanno a rilento: manca il personale per sostenere il carico e un numero di decessi più alto rispetto al passato. Il contratto dei dieci operai interinali che negli ultimi tre mesi a Prima Porta hanno supportato il personale di Ama come seppellitori interratori è scaduto e i 14 cimiteriali rimasti al Flaminio non bastano.