Il legame d’affetto e l’amore che legano gli animali ai loro padroni, come in questo specifico caso nel racconto del cagnolino Fulmine, a volte non si esauriscono nella vita terrena, ma vanno oltre, “nei pensieri”, così come accade naturalmente per gli uomini. La vicenda di Fulmine rivela proprio un legame indissolubile tra uomo e animale che va oltre. Il padrone scompare dal suo radar affettivo per oltre due mesi a causa di un ricovero in ospedale. L’animale lo aspetta per tutto questo tempo, ma l’uomo non ce la fa a riprendersi e muore.
Il giorno del funerale Fulmine, come sempre, si trova in campagna, poco distante dal cimitero di Badesi, e forse percepisce che quel corteo funebre lo interessa da vicino. Infatti, l’indomani domani mattina la figlia del defunto va in campagna per dare da mangiare al cucciolo, ma non lo trova. “Lo abbiamo cercato dappertutto, ma di Fulmine non c’era traccia. Allora insieme a mio figlio siamo andati al cimitero e con meraviglia e incredulità lo abbiamo visto che stava sdraiato davanti al loculo dove campeggiava la foto di mio padre. Quasi non ci credevo che il cane fosse riuscito a capire che il giorno del funerale si trattasse proprio del suo padrone. È rimasto lì sdraiato per diverso tempo poi è andato via. Probabilmente Fulmine fa così ogni mattina: ora vogliamo portarlo a casa, così da poterlo accudire meglio e cercare di alleviargli questa malinconia, sostituendo le coccole di nostro padre con quelle mie e dei miei familiari”.
fonte: lanuovasardegna.it