I sassi sono stati raccolti dalla terra nei dintorni e, allineati in un rettangolo, segnano il profilo della tomba più curata, dove accanto alla croce di plastica del Comune i parenti hanno messo una custodia in plexiglass per la foto, due vasi bianchi con piccoli mazzi di margherite, e poi altri due rametti di fiori, infilati nella ghiaia bianca e marrone con la quale è stata disegnata anche una piccola croce. È la tomba sistemata con più cura nel “campo 87”, al cimitero Maggiore, lo spazio nel quale durante l’emergenza coronavirus sono state sepolte 128 vittime come salme “non reclamate” dalle famiglie.