“I tempi sono maturi, anzi siamo in ritardo: il Cimitero di Poggioreale è uno dei più antichi d’Italia, ha tante storie da raccontare e tanti sono i suoi ospiti illustri. È arrivato il momento di metterlo a sistema in un discorso più ampio del restituirgli decoro, è giunto il momento di puntare sul turismo cimiteriale sulla falsa riga di esempi come Père-Lachaise a Parigi o Highgate a Londra”. Lo dichiara l’impresario funebre Gennaro Tammaro che così raccoglie l’invito lanciato attraverso il suo blog dall’architetto Fabiana Gardini.
“Il cimitero monumentale di Poggioreale non ha nulla in meno rispetto agli esempi citati, ma è vittima di una gestione con più ombre che luci da parte dell’Amministrazione. È negli anni diventato un pessimo esempio di conduzione della res pubblica, mentre in altri luoghi i cimiteri monumentali sono diventati parte integrante degli itinerari turistici proposti in città. Il contributo che può venire dagli impresari funebri può essere fondamentale laddove qualcuno, ai piani alti, decida di perseguire questa strada. I nostri archivi, la nostra conoscenza dei luoghi citati, il connubio pubblico-privato tanto perorato dal Comune a guida de Magistris può essere la chiave per portare Poggioreale a un nuovo splendore rendendolo fruibile per i turisti”.
“A Napoli” – conclude Tammaro – “si può fare ancora di più: creare una sinergia tra i cimiteri storici. Immaginiamo un percorso che porti i turisti nell’area tra la Stazione Centrale e Poggioreale, che includa luoghi come il Giardino degli Inglesi o il Cimitero Israelita (già da mesi abbiamo intavolato un dibattito con la comunità ebraica partenopea per dare il nostro contributo). Ne gioverebbe tutta la città in termini di ritorno economico e di gestione delle strutture. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo e chiamiamo a raccolta tutti i colleghi. Vogliamo creare un network di Eccellenze Campane delle imprese funebri che, come noi, abbraccino le istanze del territorio che le ospita e offrano i loro spunti imprenditoriali alla città, in modo da crescere insieme”.