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Coronavirus. La “Coccato & Mezzetti” di Galliate arriva a produrre mezzo milione di mascherine al mese: “Ma per la ripartenza gli imprenditori devono fare rete”.

Galliate, con l’azienda Coccato & Mezzetti, si candida a diventare polo della produzione italiana delle mascherine di protezione. Lo stabilimento ha stabilizzato la produzione a circa mezzo milione di unità al mese. Il problema della produzione di dispositivi, dice l’amministratore delegato Fabiano Coccato, è costituito però dagli intralci burocratici.
«Non si comprende più nulla davanti alle certificazioni o alle autocertificazioni richieste per la produzione: non si arriva a una certificazione se non si dispone del materiale idoneo. Noi questo materiale lo abbiamo: le nostre mascherine sono classificate come dispositivi medici, omologati dal Ministero della Salute e con marchio CE, con iter di autorizzazioni diverso rispetto ai dispositivi di protezione individuale. Sono tutti manufatti a protezione individuale: le nostre mascherine sono catalogate come presidi di protezione dal rischio biologico e chimico testate contro il virus batteriofago, che offrono protezione dall’interno verso l’esterno, evitano a chi le indossa, anche se asintomatico, di diffondere il contagio».

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