l Comune di Buttapietra vuole soldi in più per le esumazioni, quando il regolamento non lo prevede. Lo denunciano il consigliere di opposizione Gabriele Filippi, di Alternativa Civica, e l’ex-amministratore Daniele Conti. «In primavera», spiega Filippi, «i familiari di 16 defunti hanno ricevuto una lettera in cui il Comune li informava che i loro parenti morti alcuni decenni fa sarebbero stati dissepolti o tolti dai loculi che occupavano».
Il consigliere precisa che venivano specificate anche le scelte che dovevano comunicare gli interessati: quella di far ricomporre le ossa dei defunti e conservarle in un sacello oppure il ricorso alla cremazione.
«La lettera», spiega Conti, «riportava anche un prezzario». Nel caso di mantenimento dei resti nel camposanto, 250 euro per l’utilizzo del sacello, più 100 per la ricomposizione e l’immissione delle ossa al suo interno. La scelta della cremazione, invece, comportava una spesa di 700 euro.
«Il Comune ha però chiesto ai cittadini anche il pagamento di una tassa aggiuntiva iniqua», dice Filippi. «A mesi di distanza dai primi disseppellimenti, il Comune è tornato impropriamente a battere cassa con i familiari dei defunti le cui ossa erano state riportate alla luce». Lui e Conti riferiscono che la scorsa settimana sono incominciate ad arrivare ai parenti lettere in cui si chiede il pagamento di ulteriori 500 euro, a copertura delle spese per l’esumazione o l’estumulazione. E viene preannunciata un’interpellanza formale.