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Pavia. Il caso Forni Crematori ancora in tribunale.

 Il Comune ha deciso di ricorrere in appello al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di annullare l’affidamento della gestione dell’impianto crematorio al cimitero di San Giovannino alla ditta Ecofly di Brescia.
Una scelta, quella di affidare il ricorso all’avvocato Giuseppe Franco Ferrari, che va di pari passo con la medesima procedura messa in atto dalla ditta che nel 2017 si era aggiudicata l’appalto. Al momento le cremazioni sono gestite dall’unico addetto comunale e non si registrano tempi di attesa lunghi, come avvenuto in precedenza per la rottura dell’impianto: massimo due giorni per la cremazione di una salma.
In poche parole, la strategia è quella di presentare contemporaneamente al Consiglio di Stato due ricorsi per evitare di rifare tutto da capo. La faccenda, tra appelli e ricorsi, va avanti dal 2016 quando al Mezzabarba si decise di esternalizzare ad un privato i forni crematori, spesso rotti e diventati troppo costosi per le casse comunali.
Il Tar pochi mesi fa aveva dato ragione all’istanza presentata dalla Saie Srl, società che aveva perso il bando, mettendo in luce l’illegittimità della commissione di valutazione delle proposte, composta nel 2017 da dipendenti comunali. A furia di ricorsi (quattro), la normativa in merito è cambiata ed ora prevede che a valutare debba essere una commissione composta da membri esterni nominati in base a registri speciali che al momento non esistono. Comune ed Ecofly punteranno proprio su questo: al momento dell’assegnazione del project financing trentennale da 1,3 milioni di euro nel 2017, il Mezzabarba si era attenuto alle norme vigenti. In ballo, oltre ad una cifra consistente, c’è la gestione trentennale del servizio con il conseguente rifacimento dei 2 forni che negli anni hanno dato grossi problemi.
Un forno risale al 2007, l’altro al 1988. In più, l’affidamento prevede un canone annuo da versare nelle casse comunali pari ad un minimo garantito di 250mila euro sino ad un massimo del 20% dei ricavi. Nel corso degli ultimi 10 anni sono stati circa una sessantina gli interventi di manutenzione ai forni. Il caso più eclatante è quello della scorsa estate quando l’impianto si fermò di colpo portando il Comune ad accordarsi a tariffe agevolate con quello di Serravalle Scrivia, costringendo i pavesi ad una tassa ulteriore per il trasporto della salma in Piemonte.

fonte: laprovinciapavese.it

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