«La Regione dovrà ottemperare alle leggi nazionale e regionale dotandosi entro un anno del Piano regionale di coordinamento per gli impianti di cremazione. Fino ad allora, stop a ogni iter autorizzativo così da assicurare coerenza al settore rispetto a domanda e ubicazione»: il risultato, che pone fine ai rumors via via provenienti dai territori sulla realizzazione o meno di nuovi impianti di cremazione, si deve alla mozione del Capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti approvata poco fa unanimemente dal Consiglio regionale della Toscana.
«Certo la materia è delicata – ha esposto Marchetti all’aula – ma la normativa ci impone di regolarla a cominciare dalla legge 130 del 2001 che alle Regioni delegava la programmazione che andava fatta entro 6 mesi. Sono passati oltre 18 anni, il Piano regionale ancora non c’è e intanto però la domanda di cremazione cresce tra i cittadini. Non è possibile lasciare il settore affidato al fai-da-te, tra liste d’attesa per l’incenerimento in alcune zone e attività in sovrappiù in altre. Esiste un evidente sbilanciamento, e noi intendiamo superarlo».
I dati richiamati nella mozione di Marchetti approvata dall’aula segnano un andamento preciso: «Il trend di richiesta di cremazione su territorio toscano vede un incremento in valore assoluto dalle 9.931 salme cremate nell’anno 2013 alle 10.376 nell’anno 2016 [fonte Sefit, rilevazione aggiornata al 15.07.2017], con sottostima dovuta alla mancata comunicazione dei dati da parte dell’impianto di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, e particolare concentrazione (4.719 salme cremate nel 2016) presso l’impianto di Livorno».
Parallelamente: «In vari territori comunali della Toscana aziende private e/o pubbliche presentano un susseguirsi di progetti di realizzazione che cercano di allineare l’offerta di attività di cremazione a una richiesta crescente». Ma: «Il Piano regionale di coordinamento degli impianti di cremazione non risulta ancora realizzato». Dunque avanti entro l’anno e, fino ad allora, nessuna nuova realizzazione non coordinata a livello regionale.
fonte: lagazzettadilucca.it