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Scena horror al cimitero, riesumazione interrotta per una gamba ancora integra.

Assistere alla riesumazione di un proprio caro è già di per se scioccante. Figuriamoci se la scena si trasforma in un film horror. È accaduto al cimitero di Poggioreale a Napoli.
I necrofori erano intenti a riesumare il cadavere di S. G. morto cinque anni prima a 76 anni, ma durante le operazioni di dissepoltura si sono accorti che una gamba era ancora parzialmente integra, sprigionante un odore nauseabondo. Si trattava dell’arto sinistro amputato prima del decesso dell’uomo, ma erroneamente conservato in una busta di cellophane.
La plastica non ha consentito il naturale processo di decomposizione e così, tra il raccapriccio dei parenti, gli addetti del Comune sono stati costretti a inumare nuovamente tutto il corpo. S. G. è deceduto nel 2014 in seguito a complicanze vascolari. Due settimane prima i medici avevano tentato di salvargli la vita amputandogli la gamba sinistra, devastata dalla cancrena.
Un intervento che però si rivelò inutile. L’uomo infatti mori poco dopo all’ospedale Cardarelli. Nella cappella mortuaria del nosocomio il corpo fu subito ricomposto nella bara, così i parenti non si accorsero che al suo interno vi era anche l’arto amputato avvolto nella plastica. Secondo la legge le parti amputate devono essere seppellite insieme al resto del corpo.
Per cinque lunghi anni il cadavere di S.G. è rimasto sepolto all’interno dell’ipogeo comunale fino alla prassi di riesumazione, procedura che ha comportato anche una spesa ingente per i parenti che hanno dovuto pagare le tasse di riesumazione e di trasporto dei resti mortali in un nuovo loculo oltre duecento euro. Venerdì mattina è andato in scena l’orrore. Una volta disseppellito il cadavere si è sprigionata un’aria fetida. Quindi la scoperta dell’arto che presentava ancora tracce di sangue. Una scena che ha fatto gridare di indignazione e di rabbia i parenti.
Dopo averne constatato le condizioni i necrofori hanno seppellito nuovamente il cadavere. Che resterà sotto terra ancora per chissà quanto tempo. Errore, imperizia, menefreghismo. La famiglia si riserva di sporgere denuncia perché costretti loro malgrado ad assistere a una scena orribile e per la totale mancanza di rispetto verso il proprio congiunto. E’ amaro constatare che a Napoli città in cui la devozione per i morti è millenaria e rappresentata da innumerevoli culti tra cui quello delle anime pezzentelle venga meno addirittura l’umana pietas. Inutile dire che tra sacro e profano c’è pure chi si è azzardato a giocare i numeri al lotto: 47 il morto, 65 la gamba tagliata e 72 la meraviglia.

fonte: ilmessaggero.it

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