Avrebbero bruciato o gettato nei cassonetti dei rifiuti pezzi di bara dopo le esumazioni: il “cimitero degli orrori” è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo che per mesi hanno condotto un’indagine riguardante funzionari e addetti al cimitero che, secondo l’accusa, non rispettavano le leggi relative allo smaltimento dei rifiuti. Gli indagati (su indicazione della Procura di Marsala) sono sette impiegati comunali che lavorano nel cimitero. Le accuse sono gravi: nel mese di gennaio 2017 alcuni operai sarebbero stati scoperti dai militari mentre gettavano nei cassonetti dei rifiuti resti di bare dismesse dopo una esumazione. In altri casi, invece, i resti sarebbero stati dati alle fiamme: il tutto è stato documentato da una serie di fotografie che i militari hanno diffuso insieme ai dettagli dell’operazione.