Esistono buone probabilità che, a breve, la cremazione dei defunti della provincia di Como possa avvenire nuovamente a Chiasso. Da un anno la città di Como, malgrado il suo forno crematorio non sia operativo, aveva introdotto uno “scoglio” amministrativo, un’iniziativa “protezionistica” in contrasto con gli accordi bilaterali; una sorta di “passaporto per i morti” necessario per permettere alle salme della città italiana di varcare il confine. Per superare una burocrazia lenta e costosa, invece, basterebbe un decreto di trasporto, visto che le due città sono posizionate nel raggio di soli 10 km. “Abbiamo ottenuto, da parte del nuovo presidente della provincia di Como, l’impegno ad attivarsi sul fronte della città di Como per migliorare il flusso amministrativo, in modo che i defunti della provincia di Como possano essere trasportati, senza grossi problemi, al forno crematorio di Chiasso“, ha spiegato Norman Gobbi, direttore del dipartimento delle istituzioni. Gli accordi raggiunti oggi varranno anche tra 4 mesi, quando verosimilmente tornerà in funzione anche il crematorio lariano, inadeguato a rispondere alla richiesta del territorio.