È andato al cimitero dei Lupi per portare i fiori sulla tomba di suo padre. Ma quando è arrivato davanti al loculo non c’era più niente: fiori, foto, lampada votiva, lapide di marmo. Un incubo. “Un gesto orribile, non volevo crederci, hanno portato via tutto” racconta affranto Giancarlo Bertoli. “È rimasto il cemento con cui era stata chiusa la tomba e il nome di mio babbo Fulvio Bertoli inciso nel cemento fresco 47 anni fa”. L’uomo, sotto choc, è andato nell’ufficio degli addetti comunali ai servizi cimiteriali. “Ho spiegato al responsabile che mancava la foto del defunto, la lampada votiva, il tralcio di un fiore in maiolica e le scritture inerenti alla data di nascita e quella di morte. L’addetto mi ha risposto che non era a conoscenza della profanazione. Da quando è accaduto l’episodio sono passate due settimane, ma nessuno mi ha dato una risposta”. Bertoli sottolinea che non è un problema legato alla scadenza dei tempi di sepoltura: “Mancano ancora degli anni e tra l’altro nessuno mi ha comunicato nulla. Spero che questa denuncia serva a moralizzare la città e chi di dovere per assicurare una maggiore vigilanza”.