Si è spenta la mascotte di un intero paese. Stiamo parlando del vecchio Billy. Era un cagnolone meticcio che si aggirava a passi lenti per le viuzze di Vietri sul Mare, in provincia di Salerno. Nella zona lo conoscevano tutti. Era l’Hachiko della Costiera Amalfitana. Sì perché proprio come il famoso cane nipponico, che ha atteso per due lustri il padrone alla stazione di Shibuya, anche Billy è rimasto fedele al signor Vincenzo per anni. Ogni mattina, infatti, si recava al cimitero e si accoccolava sulla sua tomba per qualche ora. Il resto della giornata, poi, lo trascorreva a zonzo per la città, alla ricerca di coccole e di cibo. Chi lo vedeva compiere quel rituale quotidiano lo descrive come “un’anima in pena”. Billy era un cane vagabondo, ma non era un randagio. Non c’era un abitante di Vietri sul Mare che non cercasse di alleviare la sua pena prendendosene cura. Anche quando si è ammalato è stato accudito e curato fino alla fine. Ed oggi la città lo ricorda così: “C’era chi ti faceva una carezza, chi ti dava da mangiare quando andavi alla sua porta, ma tu cercavi altro, il tuo amico che ti aveva cresciuto”. E ancora: “Non ti capacitavi che stesse sotto una lastra di marmo gelida, ti ci posavi sopra ogni mattina, l’hai fatto per anni, finché non l’hanno dissepolto e hai trovato un giorno la tomba vuota”. E Vietri sul Mare si è già mobilitata per celebrare “l’esempio d’amore indelebile” che Billy ha lasciato dietro di sé. I residenti, infatti, hanno commissionato al maestro Francesco Raimondi la realizzazione di una targa che verrà affissa lungo corso Umberto.