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Cassino. Cimitero e sala mortuaria senza luci: bara illuminata con gli smartphone.

Smartphone al cielo nella camera mortuaria. Come si fa nei concerti rock, al circo o allo stadio. È accaduto a Cassino. E non per una inopportuna ossessione per la tecnologia o per “immortalare” l’ultimo viaggio del caro estinto. Bensì per necessità. Tutto è iniziato quando parenti ed amici di un uomo passato a miglior vita, dopo il funerale celebrato presso la chiesa dell’Ascensione, hanno accompagnato il feretro al cimitero comunale di San Bartolomeo. Per problemi organizzativi la tumulazione non è avvenuta dopo la funzione religiosa, come di norma, bensì il giorno successivo dopo una collocazione momentanea nella sala mortuaria del camposanto. Di questo la famiglia dell’uomo era stata messa al corrente. Ma di sicuro nessuno dei congiunti avrebbe potuto immaginare di doversi raccogliere in lacrime, accanto alla bara dell’uomo, in un ambiente completamente buio. Neanche una lampadina accesa. Né dentro né fuori. Zero. Anche il cimitero risultava privo di illuminazione. A garantire un minimo di visibilità solamente i lumini e le lampade votive accese sotto alcuni loculi.

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