Sono passati quasi sessant’anni da quando, il 7 novembre 1958, venne inaugurata nel cimitero di Vittorio Veneto la lapide dedicata a 17 alpini del battaglione Cadore uccisi da una brigata partigiana il 27 novembre 1944 al Colle Tortagna di Calizzano. Da quel giorno il passare del tempo e le intemperie hanno però gravemente danneggiato la lapide dedicata alle Penne nere, rendendo illeggibili gran parte dei nomi dei caduti. Numerosi sono stati, negli ultimi mesi, gli appelli rivolti all’amministrazione comunale per ridare dignità all’opera commemorativa, ma nessuno aveva mai riposto. Martedì 23 ottobre però, Marino Garbuio, ottantesettenne residente a Montebelluna, ha deciso di prendere in mano la situazione e, insieme al figlio e a un amico, si è recato al campo santo dove con un po’ di smalto ad acqua ha riverniciato la lapide, riportando alla luce i nomi dei 17 alpini scomparsi. Tra questi c’era anche quello del fratello dell’ottantasettenne, Marcello Garbuio, nato a Montebelluna nel 1925. Oggi, con il restauro della lapide e le 17 rose rosse portate da Garbuio per ognuno dei defunti, i nomi e la memoria di quegli alpini morti alla fine della Seconda Guerra Mondiale potranno tornare a brillare e a essere ricordati da tutti i loro cari.