Le carcasse di 87 elefanti africani sono state ritrovate vicino a una riserva in Botswana: una strage senza precedenti. A denunciarla l’associazione Elephants Without Borders che sottolinea come i pachidermi sono stati uccisi dai bracconieri per le loro zanne. Il Paese africano ha la più grande popolazione di elefanti del mondo e finora aveva evitato le uccisioni di massa viste altrove grazie a un approccio spietato nei confronti dei bracconieri. Con 130.000 elefanti, il Botswana è stato descritto come l’ultimo rifugio degli elefanti in Africa, mentre la caccia all’avorio continua a imperversare in tutto il resto del continente. Secondo un censimento condotto nel 2015, nell’ultimo decennio è stato ucciso un terzo degli elefanti africani. Con picchi come quello del 60% registrato in Tanzania. Molto preoccupato il Wwf: il fatto che i bracconieri siano entrati anche in Botswana “in maniera così cruenta e letale dimostra che il bracconaggio ha raggiunto livelli di drammatica pericolosità. La riserva del Delta dell’Okavango dove sarebbero stati avvistati dal cielo i resti degli elefanti uccisi è un santuario per gli ultimi pachidermi africani. In un secolo abbiamo perso più del 90% degli elefanti e quelli che rimangono vanno protetti con assoluta determinazione. Colpisce la notizia che la squadra anti-bracconaggio del Botswana sia stata recentemente disarmata, rendendo più difficile fronteggiare veri e propri eserciti di criminali organizzati e armati pesantemente per far strage di elefanti e arricchire il traffico di avorio“.