Quando si varcano i cancelli del cimitero di Recoaro si scorge un campo dove non ci sono più le lapidi di marmo, le foto dei defunti, le lampade, i vasi dove mettere dei fiori in ricordo di chi non c’è più. Ci si imbatte su una serie di pali di legno sormontati da una piccola targa sulla quale è scritto “Comune di Recoaro Terme” e in basso il cognome e nome del defunto evidenziato in giallo. Una scena che al primo impatto ricorda quei luoghi tristemente noti perché legati a eccidi di guerra o a calamità naturali. Invece siamo nel cimitero del centro della cittadina. Sotto le croci il terreno è integro: solo in otto posti si intuisce che è stato scavato e che probabilmente il defunto è già stato esumato, mentre per le altre sepolture contraddistinte dai rimanenti pali di legno, un’ottantina, ancora non si è provveduto all’esumazione.